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La strumentazione impiegata per gli arrangiamenti
dei brani del CD, è molto complessa. Fabio Armani ha esplorato
i territori della mente, dipingendo un affresco musicale
variegatissimo, con esigenze di complessità e di ricchezza
che fanno pensare alla Mahavisnu Orchestra, al rock sinfonico
inglese e tedesco, passando per i grossi ensemble indiani
e nordafricani, per le sperimentazioni di Miles Davis
o di Gil Evans, per risalire fino alla stratificazione
verticale di Mahler o di Brahms .
L’ ensemble è costituita dall’ossatura
portante delle tastiere e del pianoforte di di Fabio,
dalla pulsione di Alessandro alla batteria, Abdullah alle
percussioni e Luca e Flavio al basso elettrico. Poi le
voci di Yasemi, di Elisabetta, di Noemi, di Maria Pia
e di Houcine, le chitarre di Miguel, i sassofoni di Marco,
i flauti di Abdullah e i violini di Carlo e Cristiano.
Il lavoro di arrangiamento con un utilizzo raffinato dei
campionamenti di Fabio, la sua intensa ricerca sonora
come programmatore, il suo amore per pulsioni ritmiche
audaci e trascinanti, creano un suono ricchissimo ed unico.
Di seguito le schede con notizie generali
su alcuni degli strumenti usati e del loro ruolo nei brani.
· Nay
· Duduk
· Darbuka
· Req
· Duff
· Zills
· Tabla
· Chitarra flamenca
· Chitarra fretless
· Oud
· Saz
· Santur
· Gong
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Nay |
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Nay
Flauti tradizionali arabi di varie dimensioni
usati nella musica classica e tradizionale. Il suono è
suggestivo, ma potente. Abdullah Mohamed
suona nay di canne di bambù costruiti da lui stesso.
Nel brano Cities of Dreams, il nay apre le porte
delle città con un richiamo melodioso ed accorato,
e continua a dialogare con le intense voci di Yasemine
Sannino e Houcine Ata fornendo
un contrappunto essenziale. L'arte di Abdullah esprime
con la voce dei suoi flauti sentimenti ed emozioni come
amore, passione, struggimento, gioia.
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Duduk |
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Duduk
Il duduk è un oboe cilindrico di
legno con una grande ancia di canna . Ha un suono caldo
e vellutato, a mezza strada tra l’ oboe, la cornamusa,
il sax soprano o il clarinetto. Il duduk è capace
di invocare passione, ritualità e sofferenza. Ha
origini armene; duduk vecchi di 4000 anni sono stati ritrovati
in Egitto ed in India. I duduk sono spesso suonati in
coppia, uno suona la melodia mentre l’ altro produce
un bordone tonale chiamato “dam”. Il suonatore
del dam si chiama “damkash” ed usa una speciale
tecnica di respirazione per mantenere un suono continuo:
respira con il naso e forma una camera d’aria con
le guance. Questa tecnica è sostanzialmente la
stessa usata dai suonatori di tromba e di cornamusa. Il
duduk, sia da solo che con il dam, è spesso accompagnato
dal “dhol”, una percussione Armena con due
pelli battenti. E’ considerato essere lo strumento
per eccellenza capace di esprimere la voce e le emozioni
del popolo armeno. Peter Gabriel ha utilizzato il duduk
in “Passion” e “Us”.
In Cities of Dreams il duduk
suona in Kam ma Kam dove dialoga
con il canto di Noemi, creando un meraviglioso
contrappunto.
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Darbuka |
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Darbuka
Percussione principale araba solista. Ha forma di calice,
realizzata in terracotta, o legno o metallo con un diametro
di 22-23 cm. La pelle tesa, che può essere di capra
o di pesce, è incollata sui bordi con piccoli fili
intrecciati. Abdullah Mohamed sa inserire
con perizia le sferzanti e trascinanti frasi d'interpunzione
che fanno della darbuka, uno degli strumenti più
spettacolari delle percussioni soliste mondiali. In God
of Thunder, Abdullah Mohamed crea, nelle
parti dove il sound diventa smaccatamente tribale, un'eccitante
presenza con frasi di rara precisione ed efficacia. Kam
ma kam, smaccatamente di carattere arabo,
permette un mosaico dove la darbuka parla la lingua della
grande tradizione classica della musica di Abdalla. I
sequencer di Beyond the Dunes introducono
il canto in turco di Yasemin Sannino
e i richiami primordiali di Houcine Ata,
dove la darbukka contribuisce al sound ipnotico e originalissimo
del brano. In Cities of Dreams
l'andamento trascinante è mirabilmente interpretato
dalla darbuka di Abdullah Mohamed che si integra perfettamente
in una tavolozza ritmica ricchissima, tra la batteria
di Alessandro D'Aloia, i groove di tabla,
percussioni africane, udu ed altro programmati da Fabio
Armani, il trascinante basso di Luca
Barberini, i sequencer ipnotici e potenti.
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Req |
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Req
Tamburo a cornice arabo solistico. E' formato da una
fascia con diametro di 22 cm sulla quale è tesa
la pelle, sulla stessa fascia sono disposte due file di
piattini metallici. Imparentato con il tamburello, il
req non ne condivide il ruolo gregario, ma con una raffinata
percussione delle dita sulla pelle a creare merletti ritmici,
assurge a ruolo di solista. In God of Thunder,
Kam ma kam, Beyond
the Dunes e Cities of Dreams,
Abdullah Mohamed usa il req in un raffinato
dialogo con la darbuka e le altre percussioni. I caratteristici
fill di questo strumento offrono una serie insospettata
di sonorità in mano ad un maestro come Abdullah,
evidenziando anche la sua profonda conoscenza della cultura
musicale araba.
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Duff |
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Duff
Dof o Duff: Tamburo a cornice arabo usato come basso
con diametro di 30-35 cm. Come tutti i frame drum, il
dof è usato per scandire il tempo di base con accenti
forti e decisi, ma con ricche sfumature di espressione
ricavate da un sapiente uso della percussione sulle parti
interne ed esterne della pelle e sulla cornice di legno
stessa. L'uso del dof nella musica araba si concentra
su ritmi ossessivi ed ipnotici sovente usati in cerimonie
religiose. Abdullah Mohamed lo suona
in Beyond the Dunes, Kam
ma kam e Cities of Dreams,
integrando il dof in contesti musicali contaminati, con
originalità e perizia senza snaturare il colore
e il ruolo originario dello strumento. Abdullah è
un raro musicista, maestro della cultura musicale araba
con una visione della musica "globale" e una
sensibilità spiccatissima per il "peso"
degli strumenti in un'ensemble.
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Zills |
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Zills
Cimbali da dita. Comuni dall'estremo oriente all'Africa,
sono dei piccoli piattini d'ottone che si percuotono tra
loro producendo un suono cristallino e mistico, ma anche
potente e percussivo. Nella tradizione sono associati
alla danza e sono suonati dai ballerini stessi. La tecnica
usata è simile a quella delle nacchere spagnole.
I ritmi degli zills di Abdullah si possono
apprezzare in Cities of Dreams
e Beyond the Dunes.
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Tabla |
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Tabla
Doppia percussione indiana. Sono due tamburi separati,
il Bayan, più grande e dalla timbrica
grave, e il Dayan, piccolo con toni più
acuti. Sono parte fondamentale della ricca cultura musicale
classica indiana. Le divisioni ritmiche delle tablas sono
eccitanti e complesse e suscitano un'emozione ed un interesse
culturale d'impatto universale. Normalmente il bayan è
suonato con la sinistra e il dayan con la destra. Il bayan
fornisce un andamento regolare, di bordone, ma con continui
cambiamenti d'intonazione e nuance espressive. Il dayan
ha un'enorme varietà di suoni tap, slap, overtone,
ed altri effetti percussivi. I tamburi sono inoltre finemente
accordati sulle armoniche della tonalità del brano
da suonare. Fabio Armani è innamorato
del loro suono e ha programmato degli eccitanti ed articolatissime
parti di tablas in Kam ma kam,
Beyond the Dunes, Love
beyond Deserts, Flower of Sorrow,
Dance for the Moon.
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Chitarra
flamenca |
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Chitarra flamenca
Strumento tipico della tradizione popolare spagnola,
costruito secondo i canoni della liuteria flamenca, è
una chitarra dalle grandi possibilità timbriche
ed espressive. Miguel Fernandez vive
profondamente il flamenco e ne padroneggia le splendide
espressioni con maestria da virtuoso. La tecnica e la
fraseologia di questo strumento nella musica spagnola,
si stanno evolvendo da secoli in una storia musicale iniziata
mille anni fa nel bacino del mediterraneo dominato dalla
cultura dell'Islam, e che in Nord africa ha preso la strada
dell'Oud e in Spagna quella della chitarra flamenca, ambedue
ad esprimere la profondità del pensiero del poeta
che medita sulla condizione umana. Il virtuosismo strabiliante
e raffinatissimo che ne consegue si evolve ancora oggi.
Miguel in Flower of Sorrow intreccia
un dialogo con il pianoforte al limite tra il jazz e l'atonale
per sfociare in un brano ricco di sfumature. Gli arpeggi
della prima parte e le frasi tematiche orientali della
seconda, il meraviglioso accompagnamento a block chords
nel solo di sax, il ritorno ad atmosfere più rarefatte
ad incorniciare il canto celeste di Elisabetta
Antonini e molto altro, mettono in luce la sensibilità
e la tecnica di Miguel. Il timbro del suo splendido strumento
artigianale è caldo e ricco ed è reso splendidamente
dalla ripresa microfonica accurata e fedele. In Beyond
the Dunes Miguel, con la tecnica della sovraincisione,
mette la sua chitarra flamenca al servizio della particolarissima
sonorità del brano, fondendo con perizia i suoni
delle chitarre, in un layer originale e di rara efficacia.
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Chitarra
fretless |
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Chitarra flamenca fretless "Cucculelli"
Chitarra “pezzo unico” disegnata e brevettata
dal liutaio argentino Rodolfo Cucculelli
e da Miguel Fernandez. Ha spalla mancante
e i tasti concavi permetteno di sfruttare intervalli e
glissati particolari, grazie anche ad accordature non
convenzionali. Miguel e Rodolfo, ispirandosi alle esperienze
di musicisti come John McLaughing e Pat Metheny, hanno
creato una chitarra capace di evocare le sonorità
dell’oud e del sitar, spaziando in tradizioni musicali
multietniche. Miguel usa questo strumento con sensibilità
e passione, ampliando così lo spirito e le voci
della sua poliedrica anima musicale.In Kam ma
kam, in Beyond the dunes e in
Flower of sorrow, possiamo ascoltare
la voce della chitarra fretless. La sofisticata ed eccitante
interpretazione di Miguel in questi brani, ci fa viaggiare
in territori della mente esotici e meravigliosi, tra deserti
e moschee, tra passioni e dolori, tra la terra ed il cielo.
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Oud |
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Oud
E' un liuto, diretto antenato dello strumento europeo,
a manico corto, a pizzico, senza tasti, la cui cassa è
a forma di mezza mandorla. Protagonista della cultura
musicale araba è strumento base della musica colta.
Gli arabi lo definiscono, non senza ragione, il sultano
degli strumenti musicali. Dal mondo arabo, l'oud si è
diffuso fino all'Asia centrale e a sud del Sahara, e nel
medioevo ha trovato la sua via verso l'Europa attraverso
la Spagna, grazie ai crociati che tornavano in patria.
Oud significa letteralmente "legno", e deriva
da uno strumento persiano a quattro corde chiamato "barbat",
usato in epoca pre-islamica. Gli oud diffusi attualmente
hanno cinque o sei paia di corde più una corda
bassa. In Beyond the Dunes si
affianca alle chitarre di Miguel Fernandez
a creare un sound ricco e vibrante impregnato del sentimento
dei grandi poeti arabi.
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Saz |
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Saz
Saz o Baglama saz: il nome evidenzia l'origine orientale
di questa variante del liuto caratterizzata dal lungo
manico sul quale sono tese le corde, generalmente di metallo
e disposte a coppie. L'origine di questo strumento risale
all'epoca dello splendore delle civiltà Babilonesi
e Sumere. Nei secoli questo strumento e le sue varianti,
come il Kogur e Kopuz, hanno accompagnato sia i guerrieri
in battaglia, sia le cerimonie mistiche dei dervisci.
Oggi il Saz è l'anima poetica della gente turca
ed è diffusissimo in tutta l'Anatolia. E' usato
in Beyond the Dunes e Flower
of Sorrow, al servizio dei complessi e trascinanti
arpeggi di strumenti a corda programmati da Fabio
Armani, ottenuti sfruttando mirabilmente le tecniche
del layer timbrico, della polifonia e della poliritmia
in situazioni cangianti ed originalissime di grande effetto.
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Santur |
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Santur
Santur: strumento iraniano a corde. E’ un salterio
con cassa armonica provvisto di ponticelli mobili sotto
ogni corda; ogni nota è formata da gruppi di 3
o 4 corde. Il santur si suona con due bastoncini chiamati
mezrabs. L'origine del santur risale agli Assiri e ai
Babilonesi, cioè sei secoli avanti Cristo. Fu importato
in Europa dal Medio Oriente nell’XI secolo da dove
venne successivamente introdotto nell’Estremo Oriente
verso il 1800. Troviamo suoi predecessori in Germania
(Hackbrett), in Francia (Tympanon) ed Inghilterra (Dulcimer).
E' in Iran che il santur ha preso la sua forma più
perfetta: una cassa trapezoidale con 72 / 100 corde metalliche
fisse tese su due file di nove piccoli cavalletti. L'estensione
normale è di tre ottave e, secondo la scala modale
usata, si accorda lo strumento con un chiave che agisce
sulle 72 o 100 caviglie fissate su uno dei lati del santur.
Lo strumentista picchia le corde con i mezrabs di noce,
di nespolo o di bosso, i quali hanno un'estremità
tagliata per permettere una pressione alle prima tre dita
della mano, l'altra estremità che picchia le corde
è leggermente alzata e può essere ricoperta
di feltro, imitando cosi il suono del pianoforte.
Fabio Armani ama molto il fascino che
questo strumento può evocare, e lo utilizza, unendolo
ad altri strumenti come gamelan e marimbe, per creare
magici intrecci onirici ed evocativi.
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Gong |
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Gong
Il gong: un tradizionale strumento a percussione cinese,
occupa una posizione molto importante nelle orchestre
etniche, con un ambito di utilizzo piuttosto ampio, infatti
non solo è presente nelle suddette orchestre, come
accompagnamento ad altri strumenti popolari, nelle varie
opere e ballate e in occasione di danze e canti, ma è
anche indispensabile in feste e raduni, nelle gare di
barche-drago, nella danza del leone, nelle feste per il
buon raccolto e nelle gare di lavoro.
Secondo i materiali utilizzati, gli strumenti a percussione
si possono suddividere in strumenti di metallo, bambù
e legno e altri materiali. Il gong è uno strumento
di metallo, essendo realizzato in rame. La sua struttura
è piuttosto semplice, possedendo un corpo tondo
dalla superfice arcuata. Quando il musicista ne percuote
la parte centrale con una bacchetta di legno, questo vibra
provocando un suono.
Terre Differenti hanno utilizzato questi
strumenti in molte composizioni del CD per creare tessiture
sonore e sottili incastri poliritmici. Potete ascoltarne
dei magnifici esempi in Under Moon of Jade.
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