La "Città
dei Sogni" è un luogo simbolico, è fuori
e dentro di noi, è l'essenza delle nostre ansie e
delle nostre speranze.
Nel CD è spesso legata all'idea del deserto come
terra di origine, come humus primordiale da cui poi la
babele delle lingue e delle culture si è sviluppata
con la varietà e la ricchezza dell'esperienza umana.
L'atmosfera delle canzoni è data da una miscela
originale tra influenze etniche (Trilok Gurtu,
Rabih Abou Khalil), rock e suggestioni progressive
(Peter Gabriel, Enigma, King Crimson),
con contaminazioni di jazz contemporaneo (Jan
Garbarek, Oregon, Weather Report).
I testi sono proiezioni di luoghi reali e virtuali,
continuamente in bilico tra sogno, visione e poesia. Sono
cantati da quattro cantanti divresi, ognuno dei quali
ha contribuito a rendere "Cities of Dreams"
un viaggio attraverso terre e stati emotivi differenti.
Questo nuovo lavoro continua la sperimentazione e la
fusione tra differenti stili musicali che si possono ascoltare
nel primo CD di "Terre Differenti".
Gli arrangiamenti utilizzano strumenti antichi ed etnici
uniti a sonorità elettroniche. Anche le voci e
le melodie sono trattate al di là degli schemi
classici per produrre una sensazione eterea ed onirica.
Perchè un nome come "Terre Differenti"?
In italiano la parola terra ha molti significati.
Terra è il suolo e questo implica concetti
primitivi e materici. L'uso di nuovi e differenti elementi
alchemici.
Terra è creta, ed in arte vengono usate
roccia ed argilla per produrre sculture e colori.
Terre Differenti significa anche, suggestioni
di realtà concrete ma anche di dimensioni interiori.
Ascoltare "Cities of Dreams"
è come fare un viaggio in terre differenti, tra
sogno e realtà, attraverso dimensioni profonde
ed inesplorate dell'anima.
In conclusione, come suona?
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